L’Alma Dannata

Una storica leggenda "horror"

Dopo la battaglia di Canne, il 2 agosto 216 a.C., Salapia (antica città che sorgeva nell’attuale area delle Saline di Margherita di Savoia in Puglia) onde evitare saccheggi e devastazioni abbandonò l’alleanza con Roma e dette ospitalità ad Annibale. Governava la città il magistrato Dasio, oppositore dei Romani. Annibale conobbe e amò a Salapia una bella ragazza (probabilmente Iride, la figlia del magistrato), che ricambiò il suo amore. La portò con se a Capua e rimase con lei per 9 anni. 


Quando Iride (questo il nome della ragazza) rimase incinta, Annibale la allontanò: non voleva bastardi (aveva una moglie in Spagna – che forse, alla sua partenza per la guerra si era trasferita a Cartagine - di nome Himilce) e non poteva permettersi legami. La povera amante andò a rifugiarsi in solitudine verso il mare, in una zona che si trova oggi nei pressi delle saline. Venne perseguitata dai suoi concittadini come una traditrice che aveva votato il suo cuore al nemico cartaginese. Alla fine, venne lapidata.


Questa storia è diventata una leggenda, che ancora si narra in quella zona della Puglia, fino a costruire la favola pietosa dell’“Alma Morta” (l’“Alma Dannata”). I vecchi raccomandavano di gettare con rabbia, al passaggio sul “ponte dell’Aloisa”, una pietra, perché lì era l’anima della donna dannata, che cercava di venir fuori; le pietre l’avrebbero ricacciata nelle acque putride. La bella e sfortunata salapina trovò la sua tomba nel lago, dove morì maledetta.

 

Da questa leggenda prende spunto il soggetto di Nicola Barile da cui Giovanni Calvino e Samantha Cito hanno tratto una sceneggiatura per un film. Maggiori info qui: https://tilestorytellers.com/alma-dannata/




Commenti

Post popolari in questo blog

Uanema si presenta al Comicon e al Festival Catch The Moon

Sull'importanza delle mascotte nel Marketing