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Visualizzazione dei post da agosto, 2022

L’Alma Dannata

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Una storica leggenda "horror" Dopo la battaglia di Canne, il 2 agosto 216 a.C., Salapia (antica città che sorgeva nell’attuale area delle Saline di Margherita di Savoia in Puglia) onde evitare saccheggi e devastazioni abbandonò l’alleanza con Roma e dette ospitalità ad Annibale. Governava la città il magistrato Dasio, oppositore dei Romani. Annibale conobbe e amò a Salapia una bella ragazza (probabilmente Iride, la figlia del magistrato), che ricambiò il suo amore. La portò con se a Capua e rimase con lei per 9 anni.  Quando Iride (questo il nome della ragazza) rimase incinta, Annibale la allontanò: non voleva bastardi (aveva una moglie in Spagna – che forse, alla sua partenza per la guerra si era trasferita a Cartagine - di nome Himilce) e non poteva permettersi legami. La povera amante andò a rifugiarsi in solitudine verso il mare, in una zona che si trova oggi nei pressi delle saline. Venne perseguitata dai suoi concittadini come una traditrice che aveva votato il suo cuor

IL CANZONIERE DI MONTECASSINO

La Musica a Napoli nel ’400    Tutti conosciamo la grande stagione della canzone napoletana, a cavallo fra Ottocento e Novecento. Pochi di noi, probabilmente, hanno ascoltato un brano musicale che si suonava alla Corte aragonese di Napoli nel Quattrocento.   Il “Canzoniere di Montecassino” è un documento straordinario, giunto miracolosamente fino ai nostri tempi. È riuscito persino a sopravvivere al bombardamento che rase al suolo l’Abbazia nel febbraio del 1944.   Il manoscritto contiene 141 composizioni, 64 religiose e 77 profane; queste ultime presentano testi di varie lingue (quelle sacre sono, ovviamente, in latino): italiano, castigliano, catalano e francese, senza contare i dialetti italiani e le contaminazioni linguistiche.   Alfonso V d’Aragona, detto “Il magnanimo”, conquistò Napoli nel 1442. Il sovrano aveva sempre promosso la musica alla sua corte; cantori e musici lo accompagnavano nei suoi viaggi, anche quando si trattava di spedizioni militari.   La Cappella Reale, volut